Martedì 22 marzo 2022 negli spazi di Istituto Italiano di Fotografia sono stati premiati i vincitori della seconda edizione del premio Fondazione Patrimonio Ca’ Granda per il progetto “Un patrimonio che rivive”.
Ventuno giovani talenti della fotografia, studenti e studentesse del Corso Professionale Biennale di Fotografia di Istituto Italiano di Fotografia hanno creato dei reportage fotografici unici, scoprendo da vicino i valori, la cultura e le tradizioni dell’immenso patrimonio accumulato attraverso secoli di donazioni alla Ca’ Granda, come veniva anticamente chiamato il Policlinico di Milano. Oggi, grazie alle attività della Fondazione, la Ca’ Granda – istituita nel 1456 – ottimizza la gestione del proprio patrimonio terriero e strutturale tornando a produrre utili per finanziare la ricerca scientifica.
I cinque migliori reportage fotografici sono stati i protagonisti della serata di premiazione del 22 marzo 2022 del Premio Ca’ Granda “Un patrimonio che rivive”, giunto alla sua seconda edizione. Studenti e studentesse sono riusciti a raccontare, attraverso i loro scatti, vicende che si intrecciano con la storia e la cultura della Ca’ Granda, permettendo ad un pubblico sempre più vasto di conoscere storie e tradizioni di questi beni.
I vincitori del Premio Ca’ Granda di quest’anno sono:
- Eleonora Ottini: nel suo reportage “Il profumo del miele” ha narrato la storia di Tarcisio e del profumo del suo miele, un percorso che nasce nella Fattoria San Giuda fino alle nostre tavole. La spettacolare foto sulla “danza delle api” mostra la cooperazione tra questi preziosissimi insetti, patrimonio inestimabile per la biodiversità e la vita dell’uomo sulla terra che la Fondazione da sempre tutela;
- Karen Posada: con “Il guardiano delle acque. Ruben Angeretti, una vita da camparo” mostra nei suoi scatti agresti il lavoro di Ruben, uno degli due campari della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda; un’attività fuori dal tempo in cui gestisce circa 60 chilometri di canali tra Sesto Calende e Morimondo, curando di non sprecare un bene prezioso come l’acqua;
- Cristina Rozzoni: nel suo reportage dal titolo “Alla scoperta della campagna di Morimondo”, racconta la bellissima campagna di Morimondo, immersa nella valle fluviale del Ticino. Un viaggio nella natura che oggi la Fondazione fa vivere a tutti grazie ai percorsi dell’Oasi Ca’ Granda;
- Sara Vavassori: “L’archivio storico Ca’ Granda. Un tesoro nascosto nel cuore di Milano” mostra il “dietro le quinte” di un tesoro culturale inaspettato di Milano, l’Archivio Storico dell’Ospedale Maggiore. Al suo interno sembra che il tempo si sia fermato; vi si respira la storia che è racchiusa nei documenti preservati in questi spazi e il profumo di carta antica crea un’atmosfera di grande fascino;
- Filippo Verza: “Medicina su misura” è un vero e proprio viaggio nei laboratori di ricerca genomica a cui sono andati importanti finanziamenti dell’ultimo bilancio della Fondazione. Tra questi c’è anche un importante studio per contrastare il Covid, un progetto che grazie al contributo della Fondazione ha portato i ricercatori del Policlinico a lavorare in maniera ancora più efficace, riuscendo a distinguersi a livello internazionale;
- Menzione d’onore per essersi artisticamente distinti a Elisabetta Bello con “Punti di vista” e Federico Slaviero con “Fattoria San Giuda. Un nuovo modello d’imprenditoria agricola”.
Il Premio Ca’ Granda “Un Patrimonio che rivive”
Il progetto “Un patrimonio che rivive”, arrivato alla seconda edizione, è nato dalla richiesta della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda all’Istituto Italiano di Fotografia di valorizzare i luoghi, le attività e le persone che lavorano nelle cascine gestite dalla Fondazione attraverso reportage fotografici, dando vita al “Premio Ca’ Granda”, un riconoscimento per gli studenti del Corso Professionale Biennale di Fotografia dell’IIF che si sono distinti nell’interpretare questa preziosa eredità di storia e cultura.