Cliente: FASSI s.p.a.
Progetto: Reinterpretazione creativa del braccio meccanico FASSI
Prodotto: Calendario 2011 e 2012
Descrizione:
Istituto Italiano di Fotografia è stato scelto dall’azienda Fassi, leader mondiale nel settore della produzione di gru, per la reinterpretazione fotografica in chiave creativa e dinamica del proprio braccio meccanico.
La gru idraulica per autocarro si configura come uno strumento meccanico con un marcato sviluppo verticale ed un’eleganza estetica determinata proprio dalla sua stessa capacità di estendersi ed allungarsi, pur rimanendo saldamente ancorata al veicolo industriale.
Sei giovani fotografi neo diplomati al Corso Professionale Biennale di Fotografia – Giorgio Gori, Davide Zanoni, Noemi Belotti, Sara Busiol, Giacomo Tonucci e Giuseppe Chinati – hanno riflettuto sui diversi concept forniti dall’azienda: l’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale, il controllo a distanza, l’armonia compositiva di un prodotto dinamico, ed infine l’interpretazione cromatica – il celebre ed inconfondibile “rosso Fassi” – per dare vita ad immagini innovative ed originali.
Ecco il risultato: un moderno Romeo che porge un intero negozio di fiori alla sua amata attraverso una gru Fassi; un albero che, dalla corteccia, si trasforma in una gru; un insieme di tanti bracci meccanici che fioriscono in un fiore; e ancora, una gru-insetto laboriosa fonte di costruzione, un uomo “leonardesco” dalle braccia meccaniche ed infine un’elegante similitudine tra la gru Fassi ed un cigno.
Il progetto realizzato con il gruppo Fassi sancisce un’interessante opportunità di avvicinamento e collaborazione tra due realtà lavorative e professionali apparentemente distanti, ma che proficuamente hanno raccolto gli stimoli e la ricerca artistica di giovani sguardi fotografici, valorizzati da un’insolita ma geniale lettura.
La collaborazione si è ripetuta anche l’anno successivo, quando la sfida è stata colta da nuovi giovani fotografi di IIF – Alessandro Coluccelli, Giulio Storti, Ilaria Pretto, Marco Ristuccia e Silvia Panicali.