La mostra è stata inaugurata presso la sede di Istituto Italiano di Fotografia (Via Enrico Caviglia 3, Milano – M3 Corvetto) martedì 5 febbraio 2019 alle ore 18:30 ed è rimasta visitabile fino a giovedì 28 febbraio 2019.
“Secondo i dati Istat tra il 1990 e il 2005 la superficie agricola utilizzata (SAU) in Italia si è ridotta di 3 milioni e 633 mila ettari, un’area più vasta della somma di Lazio e Abruzzo. Tale contrazione dei terreni agrari ha indubbiamente avuto conseguenze negative anche sulla tenuta idrogeologica del nostro Paese che oggi nessuno può negare. Nessuno però può sapere con certezza quanto del suolo perdiamo nel corso degli anni. Navigando in internet ci troviamo di fronte ad un’imponente massa di dati che però anziché chiarire di fatto il quadro generale spesso scoraggiano anche chi voglia seriamente documentarsi. Perché sono dati parziali e discontinui, frammentari e a volte contraddittori, perché spesso formulati in un linguaggio non chiaro. Però se ci spostiamo dalle città o le raggiungiamo su una direttrice come quella ferroviaria che attraversa la Pianura Padana, il 45° parallelo, e facciamo idealmente una scansione lungo il tragitto con i nostri occhi, chiunque può prendere coscienza della costante presenza di cemento e della incontrovertibile antropizzazione del territorio. In un anno di viaggio da pendolare sulla tratta Lago di Garda-Milano ho registrato con la macchina fotografica questa continuità, l’impiego dei terreni agricoli per la zootecnia industrializzata, l’enorme numero di capannoni e aree industriali, la disordinata crescita di quartieri, la saturazione di ogni spazio disponibile, quello che oggi viene definito l’urbansprawl. Oltre alle immagini prese dal treno ho vagato per la pianura alla ricerca delle prove evidenti di tutto ciò che ha sostituito territorio e paesaggio nel 45° Parallelo Nord.”
Mauro Mercandelli