In occasione di Photofestival e Milano Photo Week, lunedì 3 giugno 2019 alle ore 19 Istituto Italiano di Fotografia ospita un dialogo sul giornalismo multimediale dedicato al reportage realizzato attraverso la Lituania dai fotografi e giornalisti Marina Macrì e Edo Prando cercando le testimonianze delle terribili deportazioni sovietiche.
Era il 1941: decine di migliaia di lituani, anche donne e bambini, vennero deportati nella Siberia sovietica. Le famiglie divise, i morti nel tragitto verso i gulag, i cadaveri ammucchiati al gelo nella lunga notte artica del Mar di Laptev. Voci e immagini di chi è sopravvissuto raccontati in un reportage multimediale realizzato con il sostegno di LithuanianStories, Baltika Baltijos Istorijos e pmstudionews.
“La Lituania entrò nell’Unione Europea nel 2004. Il nome evocava nebulose memorie scolastiche. Curiosi di entrare in quel buco nero della storia, prodotto dall’occupazione sovietica, partimmo per Vilnius nel giugno del 2005. Un viaggio con inevitabili mete turistiche. Il parco tematico di Rumšiškės, vicino a Kaunas. La Lituania antica ricostruita. In una radura tra le betulle, vedemmo un’incongrua yurta siberiana e un inaspettato vagone ferroviario. Un carro bestiame. Per noi quel tipo di vagone richiama alla memoria una sola stazione di arrivo: Auschwitz. Ci avvicinammo, non c’era la svastica, bensì una falce e martello. Negli anni successivi tornammo abitualmente in Lituania. In luoghi della memoria incrociammo altre volte quel vagone. Dalia Grinkevičiūtė aveva 14 anni quando, il 14 giugno 1941, con la famiglia, fu deportata oltre il Circolo Polare Artico, là dove la Lena si getta nel mar di Laptev, in un incerto e desolato labirinto di isole. Con Dalia altre ragazzine, altre famiglie. Siamo qui per raccontare le loro storie dimenticate.”
(Marina Macrì e Edo Prando)
Quando: lunedì 3 giugno 2019, ore 19:00
Dove: Istituto Italiano di Fotografia, Via Enrico Caviglia 3, Milano
Ingresso libero