Una mostra collettiva per Milano Gallery Weekend a cura di Roberto Mutti
Istituto Italiano di Fotografia aderisce alla prima edizione della Milano Gallery Weekend con la mostra collettiva Affari di Famiglia – Il Riscatto di Cenerentola a cura di Roberto Mutti dall’11 al 18 ottobre 2019.
Gallery Weekend è un evento nato a Berlino nel 2004 su iniziativa spontanea delle gallerie d’arte che si organizzano con un’inaugurazione e con un’apertura coordinate. Il format del Gallery Weekend è stato esportato in 19 città del mondo e quest’anno Milano entra come ventesima città. Questo evento sarà quindi l’occasione per gli ex studenti del Corso Professionale Biennale di Fotografia che partecipano alla mostra non solo di presentare i propri scatti realizzati per il seminario Quando fotografia incontra letteratura coordinato da Roberto Mutti ma anche di metterli in vendita al pubblico.
Durante l’inaugurazione di venerdì 11 ottobre 2019 dalle 18:30 sarà possibile incontrare il curatore Roberto Mutti, i fotografi e comprare le opere direttamente dall’autore. In occasione dell’inaugurazione verrà servito un welcome drink a tema realizzato dalla food artist Marina Oàz ed Ernesto Casareto (flauto) ed Elisa Sargenti (arpa) di Milano Classica accompagneranno musicalmente l’inaugurazione.
Le opere saranno in mostra e in vendita fino a venerdì 18 ottobre.
Nel nostro lungo percorso fra letteratura e fotografia giunto ormai alla sua decima tappa ci siamo sempre confrontati con opere famose – da “Pinocchio” a “Odissea” per fare solo due esempi – spesso non letti nella loro interezza né compresi nella loro complessità. In questo caso abbiamo invece pensato a un testo singolare perché noto soprattutto nella sua versione orale: la vicenda di Cenerentola è una fiaba (ma sarebbe più corretto definirla un mito) di antichissime origini presente nell’Egitto del 500 a. C. dove la protagonista si chiamava Rodopi e nell’arcaica Cina dove era Yen-Shen. Se ne conoscono variabili persiane, russe, inglesi, francesi, tedesche mentre è Gianbattista Basile a scrivere nel 1634 “La gatta Cenerentola”, la prima versione italiana dove compare il nome che ben conosciamo. E se Gioachino Rossini prima e Roberto De Simone poi l’hanno magistralmente musicata, è il cinema a consacrarla presso il grande pubblico in versioni filologiche (dalla “Cinderella” del 1914 interpretata da Mary Pickford a quella del 2015 firmata da Kenneth Branagh passando per il celebre film di Walt Disney del 1950) o in riletture contemporanee come “Sabrina” del 1954.
Curiosamente in questo panorama la fotografia è assente, quindi è risultato ancor più stimolante l’affidarne l’interpretazione ad alcuni giovani autori esordienti, studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia che con questo lavoro si congedano dalla scuola. Si è trattato di una lunga ricerca articolata nel corso dell’ultimo anno dove ai fotografi non è stato chiesto di illustrare la storia ma di studiarla, ripensarla, analizzarla criticamente per giungere a una sua libera interpretazione. Da un lato si è voluto dare a ciascuno piena libertà espressiva con il solo limite di considerare comunque il testo come importante riferimento, dall’altro si è voluto coinvolgere tutti nella discussione e nelle varie fasi dell’elaborazione dei progetti così da renderli frutto di un lavoro anche in parte collettivo. Come si può notare, il risultato è sorprendente ed è frutto della diversa sensibilità con cui la vicenda viene vissuta dalle nuove generazioni: il Principe specie se inspiegabilmente Azzurro ha perso ogni attrattiva (in effetti….) e a sposarlo si rischia che si addormenti sul divano del salotto, Cenerentola può perdersi nella solitudine a una fermata di un autobus che non arriva, rifugiarsi in una casa per donne maltrattate ma pure realizzarsi come fashion designer di successo. D’altra parte, ormai l’amore si può trovare su Facebook, la famosa scarpetta essere nascosta in una delle tante scatole impilate in un’istallazione, tutti si guardano un po’ atterriti allo specchio. i rapporti interpersonali sono analizzati alla luce della psicoanalisi, e la famiglia, diciamocelo, è una prigione insopportabile. Hai voglia a credere che si possa essere felici e contenti. Per sempre, poi…
Roberto Mutti
Autori in mostra: Acquaviva Valentina | Bartoli Clarissa | Candusso Sabina | Carmosino Anna | Cattaneo Alessia | Galizzi Milena| Hulnaza Karymava | Lotto Matteo | Passadore Violante | Pozza Camilla | Salito Gorino | Spagnoli Beatrice
Inaugurazione: venerdì 11 ottobre 2019, ore 18:30
in mostra da venerdì 11 a venerdì 18 ottobre 2019
Dove: Istituto Italiano di Fotografia
Via Enrico Caviglia 3, Milano (M3 Corvetto)
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 18:00, sabato e domenica, dalle 11:00 alle 18:00
Per informazioni: Istituto Italiano di Fotografia
[email protected] | 02 58105598 – 02 58107623
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